Ekomaster
Eko 400 early 61

Fender.ish headstock with six-in-line machineheads

Emerald Eko 400 2

So-called Ekomaster guitars with celluloid covered pickups are mostly located in Britain, France, Germany or Benelux. They are not common at all in Italy. In USA they are extremely rare. And have become even rarer since our revered webmaster let this all original Eko 400 be shipped from America to Rome.

There is no evidence any Eko logo was ever put on the body. The Emerald brand belonged to some import company Oliviero Pigini found through accordion connections in America before meeting an agreement with LoDuca Bros. This is a really old guitar, maybe from late 1960.

As for all early Eko models fretting is jumbo size, a rather inusual feature in the 60‚s, and is made of a strangely wear resistant alloy. There is more fret life left after years of abuse than on an Asian Stratocaster bought new last month. Anybody seeing a vintage Eko 400 for the first time believes the instrument has been newly refretted.

The new headstock is a sort of elongated Fender shape that is as black as a Gibson peghead can be. Most European solid body guitars made in the years 1961 to 1966 featured such black headstocks with 6-in-line tuners, and only European guitars did. One more of the many trends launched by the Eko 400.

Le (cosidette) Ekomaster che hanno i pickups coperti di plastica si vedono sopratutto in Gran-Bretagna, Francia, Germania o Benelux ma sono veramente rare in Italia. In USA sono ancora piùrare, e lo sono diventate ancora di più da quando il nostro onorato webmaster si è fatto spedire dall’America a Roma questa 400 tutta originale.

Niente logo Eko, non se ne vede nemmeno la traccia. Il marchio Emerald apparteneva a qualche importatore che Oliviero Pigini aveva trovato attraverso la connessione fisarmonica in USA, prima che venne stabilito l’accordo con LoDuca Bros. Si tratta di una chitarra veramente vecchia, forse della fine del 1960.

Come per tutte le primissime Eko i tasti sono jumbo, cosa assai insolita negli anni 60, e sono fatti d’una lega stranamente refrattaria all’usura. Dopo anni di abuso la tastiera risulta più bella che su una Strato asiatica comprata nuova il mese scorso. Chi vede per la prima volta una vecchia 400 pensa che la tastiera sia stata rifatta.

La nuova paletta ha una forma alla Fender allungata, ma nera come solo una paletta Gibson può esser nera. Quasi tutte le solidbodies europee degli anni 1961-1966 sono state fatte con una palette di questo tipo, a finitura nera con 6 chiavette allineate. Ancora una delle tante mode lanciate dalla Eko 400.

4 V Starling

This is a very special, very interesting guitar. It has 22 frets and pickups are covered with sparkle celluloid, so it has to be filed in the generation 2 of early 1961. But there is a fully adjustable bridge that was introduced in late 1961. Furthermore the vibrato assembly is specific to the first generation of the Eko 500 and 700 series but wasn’t available prior to 1962 second half. And this vibrato is original, factory-mounted, as proven by the absence of bolts on body back!

So what? How come such a mongrel configuration was made? There is only one sensible hypothesis I can think of: the guitar was originally meant to be shipped to England where it should receive a Dallas Rangemaster trem, but the contract with J.Dallas being ended in the meantime it remained in the unused inventories in Recanati — until, at least two years later, it was fitted with a vibrato (that was perhaps also outdated at that moment) and sold under the Starling brand. This was a common practice to get rid of obsolescent models and components.

There are some reasons to assume that this Starling brand belonged to some French clearance seller. All other Starling badged guitars encountered so far were found in France (this 1962 500 3V and my 1963 500-4V for instance). This blue Starling 400 is now in Belgium as a part of Ugo’s collection but oldest known previous owner was in Roubaix, France.

Una chitarra molto speciale e molto interessante. Ha 22 tasti e pickups ricoperti con celluloide, dunque deve essere attribuita alla generazione 2, cioè inizio 1961. Ma c’è il ponte interamente regolabile introdotto solo alla fine del 1961. Poi c’è il vibrato specifico della prima generazione delle Eko 500 e 700, ma che non era disponibile anteriormente al secondo semestre del 1962. E questo vibrato è senz’altro originale, montato in fabbrica, vista l’assenza di bulloni sul retro del corpo!

Allora? Come mai una configurazone così bastarda? Non vedo altra ipotesi valida che quella che segue: la chitarra era inizialmente intesa per la spedizione in Inghiterra ove doveva ricevere un vibrato Dallas Rangemaster, ma essendo finito nel frattempo il contratto con J.Dallas è rimasta così nelle officine di Recanati — finché, dopo almeno due anni, venne dotata d’un vibrato (che forse era già allora anche un vecchio modello) e commercializzata sotto il brand Starling. Era un provvedimento comune per sgombrare i magazzini di strumenti e componenti obsoleti.

Pare logico ipotizzare che questo marchio apparteneva a qualche rivenditore francese di saldi. Le altre Starling incontrate finora sono tutte state reperite in Francia (ad esempio questa 500 3V dal 1962 e la mia 500-4V dal 1963). La presente Starling 400 è ormai nella collezione di Ugo in Belgio ma il più vecchio proprietario identificato l’aveva a Roubaix, Francia.

1961 Eko 400 1

Résolument 61, même début 1961 (accessoirement elle confirme que Couesnon distribuait déjà Eko à ce moment). C’est la seule Eko VERTE (ou presque) connue à ce jour. Eko comme Hagström semblaient absolument allergiques à cette teinte.

The Eko 400 was offered with 2 or 2+2 pickups, sometimes with only one, but never with three (just like the Hagström Standard). The economy one-pickup version is pretty rare.

Del 61, forse all’inizio del 1961 (che peraltro conferma che  Couesnon all’epoca aveva già Eko in distribuzione).
È l’unica Eko VERDE (o quasi) conosciuta finora. Eko come Hagström sembravano assolutamente allergici a questo colore.

La Eko 400 era proposta con 2 o 2+2 pickups, saltuariamente con uno solo, ma mai con tre (secondo l’esempio della Hagström Standard).La versione economica a 1 pickup è veramente rara.