Crucianelli solid bodies: Late 1962

by Jack Marchal

1962 Élite bass, gold sparkle

This splendid gold sparkle finish is highly recommended to bass players in need of social recognition and on-stage visibility. The rectangular upper region of the scratchplate indicates that this one is the oldest bass in the gallery, most likely built in 1962. The squared-off end of the fretboard indicates it is contemporaneous of the earliest Crucianelli guitars. This feature is usually associated with a glued-in neck but as far as we know all basses made in this series have a bolt-on neck. Control knobs receive here their definitive shape, i.e. with metallized top and “volume” and “tone” letterings engraved on the base.

La splendida finitura gold sparkle è da raccomandare ai bassisti in cerca di riconoscimento sociale e di visibilità scenica. La mascherina con l’angolo superiore squadrato fa di questo il più vecchio basso della galleria, probabilmente prodotto non più tardi del 1962. La tastiera con l’estremità quadrata indica che è contemporaneo delle prime 6 corde Crucianelli. Questa caratteristtica è abitualmente associata al manico incollato ma, per quanto ci è dato sapere, tutti i bassi di questo tipo hanno il manico avvitato. Le manopole trovano qui la loro forma definitiva, cioè metallizzate sopra con le scritte “volume” e “tone” incise sulla base.

  • Bolt-on neck
  • bound fretboard
  • new machineheads.
  • Fairly common.

1962 Crestone 30

In its upper part the one-piece pickguard has a quadrangolar shape that is a memory inherited from the earliest guitars of that range with their Ekomaster-inspired control panel.

The most surprising feature of Crucianelli guitars from (approx.) 1962-63 is that there’s no zero-fret. At that time all European guitars had one, except for Hagström and a few Höfners.

Equally specific in front of mainstream Italian guitar production in those years is the one-piece neck (Eko, Welson and Bartolini used five pieces of wood glued lenghtwise). For the 1962-63 generation of this model a rather dark, heavy and very tough wood stock was chosen, probably oak. So tough that it sometimes exceeds truss-rod strength, which can make neck adjustment pretty difficut. Be careful when you purchase an early version of this guitar, make sure the neck is not warped cause there is some risk it will be for ever.

La sagoma quadrangolare della mascherina nella parte superiore è un ricordo del pannello di controllo ispirato dalla Ekomaster che avevano i primissimi esempi di questa serie.

La caratteristica più sorprendente delle Crucianelli del 1962-63 (più o meno) è l’assenza del tasto zero. A quel tempo tutte le chitarre europee ne avevano uno, ad eccezione delle Hagström e di certe Höfner.

Un’altra singolarità rispetto alla produzione italiana di questi anni è il manico fatto in un unico pezzo (Eko, Welson e Bartolini usavano cinque pezzi di legno incollati longitudinalmente). Per la generazione 1962-63 di questo modello venne scelto un legno assai scuro, pesante e durissimo, probabilmente quercia. Tanto duro che capita che sia più forte del truss-rod, il che può rendere piuttosto difficile la regolazione del manico. Se state per acquistare una di queste chitarre del 1962-63, occorre assicurarsi che il manico non sia storto, perchè c’è qualche rischio che lo sarà per sempre.

1963 Tonemaster 20, red sparkle

Standard finishes for this guitar range are blue, red, gold, silver and perloid. Just like Eko 500 and 700 models, you said it. With different shades however: Eko and Crucianelli early solid bodies never had a single component in common, even colours were different. Crucianelli’s red is not Eko’s red. Crucianelli used several shades of blue but none of them matches Eko’s blue. The Welson company and the Gemelli-Bartolini-Morbidoni condominium had also their own colour chart as far as sparkle celluloid is concerned (only structured mother-of-pearl was shared by all makers of the district)

Following Eko’s example, the back is black, or perloid white. The back of the neckmatches body colour almost always (there are exceptions). The staggering ghostly beauty of an all white Crucianelli body back is a vision I never get tired of.

There is a neck binding, white when the back is black and black with a white back (there are exceptions…). On the red Tonemaster shown here the black binding can be seen along the fretboard. This one is often undistinguishable from a too dark rosewood.

For some enigmatic reason black backs are extremely rare in continental Europe, consequently nearly all Élite available here have a scarcey visible black neck binding. On the other hand in the U.S. white bindings are slightly more frequent. Even on Élite branded guitars, go figure.

I colori standard di questa serie sono blu, rosso, oro, argento e madreperlato. Come per le Eko 500 e 700, appunto, ma non sono esattamente gli stessi colori. Le vecchie solidbodies di Eko e Crucianelli non condividevano un solo componente e anche i colori erano distinti. Il rosso Crucianelli non è il rosso di Eko. Crucianelli ha usato diverse sfumature di blu, fra le quali nessuna corrisponde al blu Eko. Anche la Welson e il consorzio Gemelli-Bartolini-Morbidoni avevano le loro gamme di colori per la celluloide a brillantini (solo il madreperlato strutturato era comune a tutti i costruttori della zona).

In conformità con l’esempio Eko, il retro è nero, o madreperlato. Il retro del manico ha quasi sempre lo stesso colore del retro ma ci sono eccezioni. La stupenda bellezza fantasmatica di una Crucianelli tutta bianca sul retro è uno spettacolo di cui non mi stanco mai.

C’è un binding sul manico, bianco se il retro è nero — e nero quando il retro è bianco (ci sono eccezioni…). Su questa Tonemaster rossa si distingue il binding nero lungo la tastiera. Spesso non si vede se il palissandro è troppo scuro.

Per qualche motivo enigmatico i retro neri sono estremamente rari in Europa continentale. Quindi quasi tutte le Élite disponibili hanno sul manico un binding nero appena visibile. In USA invece il binding bianco è in leggera maggioranza. Anche con il marchio Élite, figuratevi.