Eko 995/395 violin shaped
by Jack Marchal
WHEN I WANT TO HOLD YOUR HAND WAS RELEASED IN NOVEMBER 1963, EVERYONE INTO MUSIC BECAME AWARE THAT THE BEATLES WERE HERE TO STAY.
Up to that point media coverage had focussed a lot more on their hairdo than on their gear. The heretofore largely ignored Höfner 500/1 bass played by McCartney didn’t receive its iconic status before early 1964, especially following the band’s first U.S. tour in February of that year.
So, if you think that the Eko 995 is just a Beatle bass copy, you are wrong. This instrument was first mentioned in a price list circulated in April 1964; no way Eko could have developed this bass in so little time. And actually it was a semi-acoustic version of the solid-bodied 1150 (introduced in 1962), sharing the same body outline. Translating classic solid shapes into thinline designs was quite trendy in those years, e.g. with the Jazzmaster-inspired Framus Television and Hopf Saturn, without forgetting the most extreme example, the triple-cutaway Eko 295 modelled after the 700.
More recently, star bassist Les Claypool of Primus has been seen playing an Eko 995, increasing its popularity among collectors. “I love the Eko,” he says. “I compared it to a Höfner, and it wasn’t even close to sounding or playing as good as the Eko.”
Italiano
Quando I Want To Hold Your Hand venne pubblicato nel novembre del 1963 tutti nel mondo musicale presero coscienza che i Beatles erano qui per rimanerci.
In precedenza l’attenzione mediatica si era rivolta più al loro taglio di capelli che non ai loro strumenti. Il basso viola Höfner 500/1 (modello assolutamente ignoto fino a quel momento) di McCartney acquistò il suo status iconico solo nei primi mesi del 1964, sopratutto in seguito alla prima visita del complesso negli USA nel febbraio di questo anno.
Dunque, se pensate che l’Eko 995 era una mera copia del basso Beatles, sbagliate. Questo strumento è statomenzionato per la prima volta in un listino prezzi dell’aprile ’64; impossibile che la Eko abbia potuto sviluppare questo basso in così poco tempo. Infatti si trattava di una evoluzione semi-acustica del modello solid-body del 1962, condividendo la stessa sagoma del corpo. Era un trucco tipico di questi anni adattare classiche forme solid in versioni archtop, come ne attestano la Framus Television e la Hopf Saturn ispirate dalla Jazzmaster, senza dimenticare il caso più estremista di tutti, la Eko 295 derivata dalla 700.
Pïù recentemente, Les Claypool dei Primus ne ha adottato (abbastanza casualmente) un esemplare assemblato con parti NOS e lo ha usato abbastanza stabilmente sia dal vivo che in studio aumentandone la popolarità tra i collezionisti. Il suo timbro semiacustico si presta abbastanza bene alle sperimentazioni e allo stile di Les. “Mi piace questo Eko. L’ho confrontato con un Höfner, che in suono come in suonabilità si è rivelato ben inferiore all’Eko”.