Ekomaster: Eko’s first solid body electric.
Verso la fine degli anni Cinquanta le classifiche di tutto il mondo cominciano a essere scalate da brani strumentali per chitarra elettrica, dello stesso periodo sono i primi successi di Duane Eddy e nel 1959 si formano i Ventures, gruppo con due chitarre elettriche, basso e batteria: con l’esplodere della moda dei gruppi strumentali come gli Shadow, gli Spotnicks, i Jokers, la domanda di strumenti elettrici iper-tecnologici si fece ineludibile e nacque la prima solid body della Eko, il modello 400, con le forme di una Fender Jazzmaster e le caratteristiche tecniche della svedese Hagström Standard/Deluxe .
La Standard/Deluxe fu prodotta dal 1958 al 1962 ed è a sua volta un incredibile incrocio tra la forma delle piccole archtop tedesche e una fisarmonica. Il corpo e il manico ricoperti di celluloide, la tastiera di plexiglas, i controlli e i pickup sembravano una radio a transistor. Furono accolte subito con favore dagli importatori stranieri e la Goya, che le distribuì in USA, le marchiò con il suo nome.
Alla fiera internazionale del NAMM di Las Vegas del 1959, Fender presentò la nuova ammiraglia del catalogo, la Jazzmaster, una solid body con le spalle mancanti asimmetriche meno pronunciate della Stratocaster. Ai costruttori europei non sembrò vero avere come riferimento una chitarra più semplice ed economica da (ri)produrre. D’altra parte l’elettronica era inutilmente complicata e piena di filtri e bottoni: esattamente le cose che i musicisti adoravano. Se lo stesso Fender la poneva come modello di punta e rivolta al musicista professionista di jazz, perché avere dei dubbi?
La differenza principale tra la Eko e la Hagström (oltre alla forma del corpo) è la tastiera in legno invece che plexiglas e l’adozione di tasti jumbo, cosa che non sembra casuale se viene messa in evidenza sulla prima pubblicità inglese di Dallas: «new big speed frets». Per il resto, il manico è incollato al corpo, la paletta simmetrica con le meccaniche disposte tre per lato proprio come Hagström. Forse un poco troppo simile e a un certo punto si decise di adottare lo stile con le sei meccaniche in linea come le Fender. Dallas nella sua pubblicità non manca di sottolineare: «American style single side machine».
La produzione della Eko 400 è concentrata soprattutto nel 1961, forse è continuata dopo l’accordo di distribuzione firmato con LoDuca e il consecutivo trasferimento a Recanati. Potrebbe essere stata lanciata nell’autunno del 1960, e le ultimissime assemblate probabilmente all’inizio del 1962 contemporaneamente alle prime 500. Comunque la durata della produzione non può esser stata superiore a 18 mesi.