Ekomaster Eko 400 late 60
The oldest one! – Ekomaster 4 – 3×2
There are several sort of experimental features that you don’t see on the other Ekomasters, even the earliest ones with a 3+3 headstock: cheese grater pickup covers, an exquisite bas-relief logo, and full-width fretboard inlays that that have a definite Teutonic taste (they closely remind some Roger jazz-boxes, not surprising in view of Oliviero Pigini’s role as Roger’s agent in Italy).
The control panel must be some prototype. It is made of a noticeably thicker plate than the subsequent stock version. Potentiometer directions are printed horizontal, but upside down (from player’s sight) and in Italian, with « Tono“ instead of “Tone“. First and last pushbuttons read M and 0 instead of “Master“ and “Off“.
Machineheads are an uncommon Van Ghent combination with oval plastic buttons and teardrop shaped covers (missing). I think Gretsch usedsometimes this same type. Bridge of unknown origin. The studs have been padded with green felt, a weird testimony from a time when that didn’t care too much of sustain but that has kept mother-of-pearl top immaculate!
Una Eko 400 che risale al lancio della serie.
Ci sono varie caratteristiche che non si vedono sulle primissime Ekomaster: pickups con il coperchio a grattugia, il logo in un basso-rilievo ricercato, e intarsi a piena larghezza che hanno un sapore proprio germanico (sembrano simili a certe chitarre jazz di Roger, non sorprendente visto che Oliviero Pigini rappresentava Roger in Italia).
La parte dei controlli è forse prototipale. La lastra è notevolmente più spessa che nella versione standard successiva. Le indicazioni dei potenziometri sono state stampate orizzontalmente ma alla rovescia (agli occhi di chi suona) e in italiano, con ‘Tono’ invece di ‘Tone’. Il primo e l’ultimo dei pulsanti sono indicati con M e O invece che “Master“ e “Off“. Le chiavette sono una combinazione Van Ghent poco frequente con bottoni ovali in plastica bianca e capsule a forma di goccia d’olio (perse). Credo che Gretsch ne usasse ogni tanto di questo stesso tipo.
Ponte di origine sconosciuta. Qualcuno ha messo dei feltrini verdi sotto i piloncini, strana testimonianza d’un tempo che non si preoccupava troppo del sustain, ma che ha mantenuto il madreperlato in condizioni immacolate!